STINTINO ASINARA
Storia e paesaggio di Stintino e il parco nazionale dell'Asinara
Di fronte al paese di Stintino, l'Asinara, isola situata all'estremità Nord-Occidentale della Sardegna. Estesa per soli 52 chilometri a chiudere ad Ovest il Golfo omonimo, è un luogo dall'aspetto selvaggio e dalla storia tormentata.
Abitata sin dalla preistoria, anche se in maniera assai discontinua, nell'antichità prese il nome di “Isola di Ercole”, per poi diventare, nel Medioevo, “Sinuaria”, che diede origine al nome attuale.
L'Isola dell'Asinara, soprattutto nella Storia recente, è stata spesso un luogo di privazione e sofferenza. Rimasta quasi deserta nel Medioevo a causa delle frequenti incursioni dei pirati Barbareschi, divenne già nel 1886 una colonia penale agricola, dopo il forzato trasferimento di tutti i suoi abitanti, che andarono a formare l'attuale paese di Stintino. Nel corso della Grande Guerra, l'isola fu adibita a luogo di detenzione per i prigionieri di guerra, assumendo più tardi anche il ruolo di stazione Sanitaria Marittima per la quarantena dei prigionieri. Di quel periodo drammatico restano ancora, a Cala Reale, le strutture spettrali della Stazione Sanitaria e dell'Ossario, il monumento che accoglie i resti dei prigionieri morti sull'Isola.
La storia
Da carcere di massima sicurezza a Area marina protetta
La sorte dell'Isola dell'Asinara era ormai segnata, e per lunghi decenni il suo isolamento fu sfruttato per ricavarvi uno dei carceri di massima sicurezza, destinato ai detenuti più pericolosi e ai condannati per reati di mafia. L’isola si trovava in una situazione paradossale. Al tempo stesso area di straordinario interesse scientifico e naturalistico e sede del carcere più odiato d’Italia. La Regione Sardegna dovette lottare per decenni prima di vedere riconosciuti i propri diritti su questo territorio, e solo nel 1997 il supercarcere cessò la propria attività e l'Asinara fu restituita alla popolazione civile.
Iniziò così una nuova vita per l'Isola dell'Asinara, finalmente divenuta Parco Naturale e Area marina protetta. L'Asinara è tornata così patrimonio di tutti, luogo che riscatta giorno dopo giorno le sofferenze del passato grazie alla bellezza ruvida dei suoi paesaggi e il mare. Le sue calette che possono essere considerate fra le più belle della Sardegna e di tutto il Mediterraneo: Cala Arena, Cala Sabina, Cala S. Andrea, spiaggia incastonata tra i graniti e la macchia e nido prediletto del rarissimo gabbiano corso.
La purezza delle acque, il color turchese tipico del mare fra Stintino e l'Asinara e la ricchezza dell'ambiente, sono confermate anche dalla presenza della tartaruga comune (caretta caretta). Il centro di recupero tartarughe marine, il Crama, che ha sede a Cala Reale, ne sostene la sua presenza costante.
Ma la natura dell'Asinara non è unica solo grazie al suo ecosistema marino. La fauna è straordinariamente abbondante, e soprattutto dopo l'abbandono dell'Isola seguito alla chiusura del carcere, molte sono le specie tornate allo stato selvatico o semi-selvatico, fino a causare problemi di sovrappopolamento. gatti, maiali, capre, cavalli, asini. Numerose sono le specie protette, fra le quali non si può non ricordare la testuggine selvatica e la rara pernice sarda, ma soprattutto il celebre asinello bianco, una specie endemica dell'Isola che oggi costituisce una delle poche popolazioni di asini allo stato brado al mondo.
Non solo sole e mare, dunque: quest'Isola nell'Isola, ricca di storia e custode di una natura straordinaria, vi aspetta per raccontarvi i suoi segreti e mostrarvi i suoi scorci più belli.
Davide e Silvia vi guideranno alla scoperta del Parco nazionale dell'Asinara a borto della loro Motopesca Alex in un indimenticabile escursione praticando la pesca in barca.